Tolfa Short Film Festival

Submit to FacebookSubmit to TwitterSubmit to LinkedIn youtubeInstagram
Slide 1 Slide 2 Slide 3 Slide 4 Slide 5 Slide 6 Slide 7 Slide 8 Slide 9 Slide 10

MARTEDI' 7 LUGLIO ORE 23,30: SILVERED WATER - SYRIA SELF-PORTRAIT di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bidarxin



Girato da "1001" siriani, secondo una rassegna, Silvered Water - Syria Self-Portrait è una cronaca implacabile della guerra civile siriana che è stata girata da centinaia di testimoni oculari che hanno utilizzano i telefoni cellulari. Sebbene la sua immediatezza è veramente scioccante, il film testimonia il potere dello spirito umano di fronte agli orrori, orrori che possono essere trasmessi online, istantaneamente, attraverso le tecnologie di informazione, e che non possono essere ignorati dal mondo cosiddetto "civilizzato".



Questo film è il prodotto della tecnologia mescolata con l'arte grazie alla coppia, Osama Mohammed, un regista siriano in esilio a Parigi e la coraggiosa attivista curda ad Homs, Wiam Simav Bidarxin. Simav ha contattato Mohammed attraverso il suo account Facebook e gli ha chiesto direttamente "Se tu fossi qui con la tua telecamera cosa riprenderesti?"

Le persone intrappolate sotto i bombardamenti a Homs, Simav - il cui nome in kurdo si traduce come "acqua argentata"- ha iniziato un'importante collaborazione artistica il cui prodotto è stato ampiamente accolto come un capolavoro dopo la sua anteprima al Festival di Cannes nel 2014.

Per Mohammed, cacciato dalla sua patria e traumatizzato da un senso di impotenza, la domanda era: "Cosa posso fare per la mia gente?». In
un'intervista, Mohammed osserva che “ciò che realmente mi ha convinto di fare qualcosa è stato il momento in cui ho visto una clip su
YouTube dove un adolescente viene arrestato e torturato" da parte del regime di Assad, una clip che poi ha scatenato la rivoluzione siriana.
In due anni, Mohammed ha messo in ordine letteralmente migliaia di video postati online dai siriani, così come i filmati che Simav stava
girando a Homs, il suo coraggio è diventato una metafora per una nuova Siria, secondo Mohammed.

Ora terribile e miracolosa, la tragedia umana ritratta in questo film è mitigata dalle riprese fatte da Simav con la video camera professionale
durante l'assedio di Homs e dall'editing altamente espressionista di Ossama Mohammed, dall'integrazione della musica con le immagini e
dalle riflessioni profondamente personali e molto intime che questi registi stavano vivendo, creando questo cruento ritratto delle barbarie
inflitte agli innocenti che chiedono aiuto alla Comunità Internazionale.

Senza questi contributi che attenuano, le scene delle persone colpite da armi da fuoco, gli animali mutilati, i bambini morti e le strade
macchiate di sangue sarebbero, in una parola, insopportabili.

Il cinema come la vita è un tema che attraversa il film come il narratore che racconta la storia di come la sua macchina fotografica gli è stata rubata in strada, ma prima che lui potesse catturare il ladro, il ragazzo è stato colpito a morte, solo per riapparire nei sogni di Mohammed.

Il film si avvale in maniera sorprendente di suoni naturali moderni, inclusi gli spari, ciò per creare ritmo e un contesto umano di fondo che viene arricchito dal cantautore Norma Omran, la cui opera, riesce a lenire e a far piangere.

Secondo un critico, il cinema siriano è sempre stato notevole per la sua astrazione e la sua visione poetica anche nel bel mezzo del disastro e del dolore. Si ricorda Ladder to Damascus di Mohammed Malas del 2013.

Da Homs a Cannes dove ha debuttato nel 2014, Silvered Water - Syria Self-Portrait, continua a guadagnare riconoscimenti internazionali, tra

cui il primo premio al Festival Internazionale del Film Indipendente di Istanbul nel 2015.